UFFICIO NAZIONALE PER LA COOPERAZIONE MISSIONARIA TRA LE CHIESE
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Giornate di Assisi: tavola rotonda con i ‘missionari di speranza’

Una tavola rotonda, moderata dal giornalista Gianni Borsa, dal titolo ‘Il linguaggio dei vissuti’, con alcuni protagonisti della missione. Così stamani sono proseguite le Giornate di Spiritualità missionaria, ‘Testimoni e profeti, missionari di Speranza’, in corso ad Assisi. Don Giovanni Piumatti, fidei donum in Congo; suor Maria Angela Bertelli, saveriana, con lunga esperienza in Thailandia […]
28 Agosto 2021

Una tavola rotonda, moderata dal giornalista Gianni Borsa, dal titolo ‘Il linguaggio dei vissuti’, con alcuni protagonisti della missione. Così stamani sono proseguite le Giornate di Spiritualità missionaria, ‘Testimoni e profeti, missionari di Speranza’, in corso ad Assisi.

Don Giovanni Piumatti, fidei donum in Congo; suor Maria Angela Bertelli, saveriana, con lunga esperienza in Thailandia e i coniugi Patrizia e Vincenzo Petruzzi, hanno raccontato la propria esperienza, accendendo un faro sul senso della speranza e dell’azione profetica del Vangelo.

“Io mi sento espressione della Chiesa del ’68 – ha detto don Piumatti nel raccontare la missione nelle foreste del Nord Kivu nel Congo orientale –  La diocesi di allora ci ha partorito come missionari; Erano tempi in cui si partiva quelli… Ho vissuto per 23 anni in un villaggio della foresta ‘quasi vergine’, dove, con la guerra del Ruanda ci siamo ritrovati ad accogliere gli sfollati. Adesso, quando rientro in Italia, mi sento un marziano”.

Toccante la testimonianza di suor Bertelli, per la quale la profezia si è fatta viva prima in Sierra Leone dal 1993 (dove venne rapita nel 1995 dai guerriglieri del Ruf), e poi in Thailandia, dove la sua missione prese il volo, grazie alla Casa degli Angeli, accoglienza per bimbi disabili e le loro mamme.

“Arrivai nel Duemila tra le tribù dei monti della Thailandia, ma chiesi quasi subito di vivere in una baraccopoli di Bangkok, perché è giusto andare in mezzo a chi davvero non ha più speranza”.

Per suor Maria Angela la speranza “è  stata vedere Dio all’opera: pensavo, ‘se il Vangelo è vero deve attecchire anche qui. E così è stato”.

Per Patrizia e Vincenzo, invece, genitori di Giacomo, morto a 16 anni di cancro, la profezia è stata riuscire ad andare “oltre la croce”, oltre lo svuotamento della morte di un figlio. Il loro incontro con i bambini ammalati dello Zimbabwe, il contatto diretto con l’Africa e l’esperienza di rinascita tramite un progetto agricolo che hanno dedicato al figlio Giacomo, studente di agraria, è stata la loro resurrezione.

“Io ho visto e non posso non testimoniare cosa c’è oltre. Dopo quella sofferenza c’è la resurrezione”, ha raccontato Patrizia Petruzzi.

Queste storie di testimonianza diretta dell’azione salvifica del Vangelo, sono seguite alla lectio della mattina, tenuta dalla biblista Laura Verrani.

 

“Cos’è che ci cambia lo sguardo? L’immersione totale nello Spirito. Il cammino dei discepoli è rimanere nello sguardo del Signore giorno dopo giorno”, ha spiegato la Verrani rileggendo gli Atti degli Apostoli, 3-11. “Restando nel suo sguardo e ricambiandolo, si impara il Regno”.